LA MOSTRA DEL VALDOBBIADENE D.O.C.G.

e più vecchie notizie sull'iniziativa primaverile legata al Valdobbiadene D.O.C.G. di Col S. Martino parlano di una "Festa del Vino", organizzata da alcuni amici che per due giorni si mettevano su un banchetto all'esterno della chiesa per distribuire a quanti uscivano un buon bicchiere di vino, all'insegna dell'amicizia e della voglia di divertirsi insieme con semplicita. Tale festa inizia nel '49 e anticipa per alcuni anni quella che sarà poi la vera e propria mostra, la cui data ufficiale va fatta risalire al 1957, anno di fondazione della locale Pro Loco, che ancor'oggi ne promuove e cura la realizzazione. Ma c'è anche un racconto, a metà tra storia e fantasia popolare, che ci narra l'origine di questa festa. Leggenda vuole infatti che un tempo, quando ancora i vigneti erano lasciati per lo più alla libera disposizione della natura, vi fosse proprio tra le colline sopra Col S. Martino, un piccolo terrazzamento curato con ordine e dedizione da un tale "Mastro Bortolo". In questo terreno veniva prodotto un vino dalle qualità sorprendenti, chiamato per la sua bontà e qualità "l'elixir Valdobbiadene D.O.C.G.".

Proprio per questo Mastro Bortolo non tardò ad avere la visita, non desiderata, dei servitori di qualche signorotto locale, che cominciarono ogni autunno a vendemmiare e portarsi via le pregiate uve del povero proprietario. Il quale però non mancò di astuzia: cominciò a vendemmiare l'uva prima dell'arrivo di quei servitori e la nascose nel grosso rovere secolare (da cui tra l'altro prende il nome l'attuale piazza che si trova dinanzi alla sede della Mostra), ritenuto sacro e dunque inviolabile. Quindi tramutato l'interno cavo dell'albero in vano per la lavorazione dell'uva e cantina, Mastro Bortolo potè distribuire il suo vino soltanto ai suoi amici, senza essere più disturbato. Per quanto rimanga ben difficile recuperare possibili riferimenti reali che possano essere alla base di questa leggenda, essa certo rimane un racconto suggestivo, che per di più contiene un elemento interessante: l'idea di una qualità del prodotto Valdobbiadene D.O.C.G. che trova modo, attraverso un'iniziativa per cosi dire "rivolta al pubblico", di essere evidenziata e di divenire accessibile a tutti.

In essa ci possiamo trovare già quell'idea di allegra convivialità e di promozione del Valdobbiadene D.O.C.G. che saranno poi caratteristiche della "Festa del Vino" e ancor più della Mostra del Valdobbiadene D.O.C.G. Certo oggi ci troviamo di fronte a tutt'altra cosa: la Mostra è di anno in anno cresciuta, arrivando a contare circa 50.000 presenze (20.000 bottiglie vendute), ha prolungato la sua durata a tre settimane (quattro week-end), si è arrichita di tutta una serie di iniziative, ospita più di cento espositori a rappresentanza della produzione di tutta la zona DOC. È la festa vinicola "più vecchia" della Marca Trevigiana.

Questo affresco è forse il più antico fra quelli presenti nella Chiesa di San Vigilio e risale all’inizio del 1400. Raffigura la Madonna seduta con Gesù sulle ginocchia mentre San Nicola li benedisce. Questi personaggi si staccano dalla parete di fondo, decorata a fiorami, con incisività. La cura con cui viene descritta la scena ed anche i toni dei colori ci riportano ad un pittore proveniente dal Nord. Degna di nota è la finestra a feritoia che si trova sopra il capo di S. Nicola perché è un elemento tipico degli edifici culturali del X e XI secolo.